ARTENA
è un comune di 12.419 abitanti della provincia di Roma.
Situata nell'alta valle del fiume Sacco, alle falde dei monti Lepini, si è sviluppata a partire dal XII secolo con il nome di Montefortino; nel 1873 ha assunto il nome attuale, ricordo dell'antica città dei Volsci, sulla cui area, probabilmente, è stata fondata.
Nel Medioevo fu soggetta al dominio di varie famiglie, tra cui i Colonna, gli Orsini e i Borghese. Centro di villeggiatura, conserva un Palazzo Borghese del XVII secolo e la chiesa del convento di San Francesco; nella piana si trovano i resti delle mura ciclopiche della città preromana.
L’economia si basa sul turismo, sull'agricoltura (ciliegie) e sull'allevamento.
218 m s.l.m. Superficie: 27 km² Abitanti: 21.536

Storia

Scavi archeologici compiuti nei pressi del paese, hanno dimostrato l'esistenza di un centro d'origine volsca (che la tradizione chiama appunto Artenae) di cui restano imponenti mura ciclopiche. Altri storici però riferiscono che nell'attuale territorio comunale sorgesse anche un altro centro, Ecetra secondo alcuni, Fortinum per altri, da cui sarebbe derivato "Montefortino", il nome della città dal Medioevo fino al 1873.
Nel Medioevo, Montefortino fu un feudo dei Conti di Tuscolo, successivamente ceduti ai Conti di Segni, che ressero il castello fino al 1475, quando su pressione del re di Francia Carlo VIII, diventò proprietà della famiglia Colonna. Lo spirito antipapale di quest'ultimi, provocò ad Artena diverse distruzioni ad opera dei Pontefici nel 1526 (Clemente VII), nel 1543 (Paolo II) e nel 1557, sotto Paolo IV che, addirittura, giunse a radere al suolo l'abitato.
A causa di debiti contratti dai Colonna, Montefortino fu venduto al Cardinale Scipione Borghese nel 1614. Il cardinale Borghese s'impegnò fino in fondo per riedificare il paese, messo in ginocchio dalle continue devastazioni e dalla cattiva amministrazione dei Colonna. Molte innovazioni sono rimaste ancora oggi: la centrale Piazza della Vittoria, l'Arco Borghese, la Via del Borgo, la Via Nuova, il Convento di San Francesco e l'Asilo di San Marco. Inoltre fece edificare il Palazzo, già iniziato dai Colonna, che porta il suo nome. I Borghese rimasero feudatari di Montefortino, fino al periodo napoleonico.
Nel 1849, vi si rifugiò Giuseppe Garibaldi, in fuga da Roma e che, dopo avervi trascorso la notte, partì per la Romagna.
Negli anni recenti, il paese grazie anche alla vicinanza con le città di Roma e Latina e la posizione in prossimità del casello autostradale di Valmontone ha conosciuto un certo sviluppo demografico ed economico.

(da www.it.wikipedia.org)

 

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