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COLLEFERRO
E’ un comune di 21.536 abitanti della provincia di Roma. situato nell'alta valle del fiume Sacco, alle falde dei monti Lepini, ad una ltitudine di 218 m s.l.m. con una Superficie: di 27 km² .
Si è sviluppato a partire dagli inizi del 1900 con il nome di Segni Scalo; nel 1935 ha assunto il nome attuale, ricordo forse di una zona collinare dove erano stati ritrovati dai contadini accumuli di armature in ferro, residui di una vecchia battaglia, la cui area, probabilmente, era stata chiamata “col ferro”.
L’economia è prevalentemente basata sull’industria.
Storia
Lo sviluppo della cittadina ebbe inizio già nel 1913 con la conversione di una fabbrica oramai in disuso da anni (lo zuccherificio della Società Valsacco), ad una di esplosivi. Il primo nucleo di case infatti, a differenza di come si pensa oggi, non fu quello dove oggi si erge il centro della cittadina, ma bensì presso lo scalo dell'allora stazione ferroviaria di Segni-Paliano (successivamente Colleferro-Segni-Paliano, denominazione con cui ancora oggi è conosciuta) dove un primo nucleo di case (nonché la chiesa di S.Gioacchino) venne edificata nell'allora territorio di Valmontone (conosciuto come Segni Scalo). La nascita della Colleferro che oggi si conosce avvenne del tutto per caso: fu infatti il senatore ingegnere Leopoldo Parodi-Delfino (già senatore e figlio del fondatore della Banca Nazionale, poi Banca d'Italia) che, sorvolando con il proprio aereo le terre appartenenti all'allora principe Doria, decise che quel luogo si sarebbe sposato magnificamente con il suo progetto di costruire una nuova industria bellica. Nacque quindi un nuovo nucleo di case, conosciuto come "Villaggio B.P.D", il quale invogliò numerose persone da ogni angolo dell'Italia post-primo conflitto mondiale a spostarsi in questo nuovo insediamento industriale, che oltre a promettere un salario fisso ai propri operai offriva ad essi anche la possibilità di vivere li con le proprie famiglie, grazie appunto a quelle case per gli operai costruite appositamente dalla nuova azienda (la Bombrini-Parodi Delfino). C'è da specificare che la fabbrica di esplosivo non fu la prima fabbrica nel periodo post-zuccherificio: vi era, infatti, già la "Calce e Cementi Segni" (successivamente acquisita dalla Italcementi), la quale a fondovalle portava e lavorava il materiale estratto dalle cave della vicina città di Segni per produrne cementi per l'edilizia. Colleferro, il cui territorio apparteneva originariamente ai Comuni di Valmontone (Zona dello Scalo e parte dell'attuale Capoluogo comunale) e di Roma, continuò la propria espansione urbana per tutti gli anni venti e trenta fino a divenire comune autonomo nel 1935 con l'emanazione della Legge XIII n. 1147 del 13 Giugno dello stesso anno, e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del giorno 8 Luglio 1935 n. 157. Successivamente, grazie ad alcune rettifiche confinarie, il comune di Colleferro incorporò limitate porzioni di territorio a spese dei comuni limitrofi di Segni e di Paliano.
Durante la seconda guerra mondiale Colleferro fu ripetutamente bombardata con l'obiettivo di distruggere il citato stabilimento di esplosivi. La cittadinanza trovò riparo in una serie di grotte e cunicoli realizzati sotto il "Villaggio B.P.D." e noti con il nome di "Rifugi", gran parte dei quali è ancora visitabile nel giorno di Santa Barbara (4 Dicembre), patrona del paese.
Molti abitanti, provenienti dalle più diverse regioni d'Italia (ed ultimamente anche dall'estero) si sono trasferiti nel tempo a Colleferro, trovando impiego alla Snia, all'Italcementi e in molti altri stabilimenti che si sono creati nelle vicinanze.
Con le diverse attrazioni sportive, il cinema, il teatro, e le scuole, Colleferro è la meta di molti abitanti dei paesi limitrofi.
(da www.it.wikipedia.org)
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